Trovo affascinanti le donne con i nasi “importanti”, come si dice per non offendere. Ma io, che lo porto da anni, un naso di un certo valore orografico, una protuberanza della Terra generata da non si sa quale evento catastrofico, una catena dall’Himalaya da conquistare a colpi di piccozza e rampone, io che di naso me ne intendo, ne amo, nel viso femminile, l’abbondanza. Mi trovo ad osservare, spesso di sottecchi, in un bar o di passaggio per strada, queste femmine che portano quella carne sulla faccia come si porta in un cesto la testa del nemico al proprio Signore, con passo cadenzato e onore di guerriero vittorioso. Il naso è segno di intelligenza e bellezza. Come mettere insieme una equazione matematica, i nasi, per forma e disposizione, son le parentesi graffe nella teoria della relatività generale. La forma frastagliata, che racchiude tonde e quadre, seni e coseni, fratti e anfratti che moltiplicano per x e dividono per y lo spazio e il tempo, i nasi, raccontano il moto dei gravi e le termodinamiche. Due nasi che si cercano sono algebra complessa. Prova tu a spiegarmi l’amore senza parentesi graffe.
foto di Daniela Silicz